La Guerre

La Guerre 2018 - 2023 

Acrylic paint, gold and silver leaf, pen and ink, and mixed media on wood panel with shaped board relief,

72 x 144 x 1.5 inches , 183 x 366 x 4 cm

 

I personaggi principali da sinistra: Cristoforo Colombo, George Washington, Papa Benedetto XVI, Toro Seduto, Pachacuti, Montezuma.

 

Nella La Guerra, che prende il nome da un dipinto di Henri Rousseau del 1891, un'atmosfera paradisiaca fa da sfondo alla rievocazione di una delle pagine più drammatiche della storia degli Stati Uniti d'America, lo scontro tra colonizzatori europei e tribù di nativi americani e il conseguente genocidio di questi ultimi. In questo pezzo, Solmi ignora ironicamente la realtà della guerra omettendo tutte le rappresentazioni della violenza. Due culture, tragicamente troppo diverse, si scontrano in maniera teatrale nella parte centrale del dipinto decorato con vari riferimenti al mondo fiabesco che ricorda i dipinti quattrocenteschi di Paolo Uccello. Lo spargimento di sangue lascia il posto ai soldati sorridenti sdraiati sull'erba circondati da farfalle e fiori colorati. Partendo ancora una volta dal racconto biblico dei Quattro Cavalieri dell'Apocalisse, Solmi trasforma un campo di battaglia in un paesaggio più simile agli idilli del pittore Henri Rousseau, dove la brutalità della guerra lascia il posto allo scherzo e l'esaltazione della conquista si trasforma in un'euforia sciocca e grottesca che smaschera le debolezze dei protagonisti. Sembra quasi che le ragioni abominevoli della guerra siano state assorbite da una natura trionfante e benevola e che i combattenti, perdendo il loro ruolo di vincitori e di vittime, partecipino insieme alla rievocazione della guerra come un gioco di ruolo nel contesto storico.

 

The main Characters from Left: Explorer Christopher Columbus, President George Washington, Pope Benedict XVI, Chief Sitting Bull, Emperor Pachacuti, Emperor Montezuma.

 

In La Guerre, named after an 1891 painting by Henri Rousseau, a paradisiacal atmosphere is the backdrop to the re-enactment of one of the most dramatic pages in the history of the United States of America, the clash between European colonizers and Native American tribes and the consequent genocide of the latter. In this piece, Solmi ironically disregards the realities of war by omitting all portrayals of violence. Two cultures, tragically too different, collide in a theatrical manner in the central part of the painting decorated with various references to the fairy-tale world that recalls the fifteenth-century paintings of Paolo Uccello. The bloodshed gives way to smiling soldiers lying in the grass surrounded by colorful butterflies and flowers. Once again starting from a Biblical tale of the four horsemen of the apocalypse, Solmi transforms a battlefield into a landscape more similar to the idylls of the painter Henri Rousseau, where the brutality of war is replaced by jokingness and the exaltation of conquest turns into a foolish and grotesque exhilaration that unmasks the weaknesses of the protagonists. It almost seems that the abominable reasons for the war have been absorbed by a triumphant and benevolent nature and that the combatants, losing their role as victors and victims, participate together in the re-enactment of the war as a role-play in the historical narrative.

 

 

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